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PROGETTI

La fame nascosta delle nuove povertà

Anteprima dei risultati del progetto
"Impatto della crisi economica sullo stato di salute dei bambini in Italia"

L’Associazione Mirasole - Istituto di Antropologia per la cultura della famiglia e della persona di Milano e il Gruppo di ricerca dell’Istituto di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno appena concluso la prima fase dello studio “Condizione economica, accesso al cibo e stato di salute dei bambini italiani” su Milano e hinterland. La ricerca, che si svolgerà anche in altre cinque città italiane, si avvalsa della collaborazione di pediatri di libera scelta.

Ciò che emerge è un quadro preoccupante, che si può così riassumere:
la “fame nascosta” delle “nuove povertà”.

Si tratta di situazioni che coinvolgono una parte della popolazione, che viveva in condizioni di benessere e che ha visto ridurre i propri introiti negli ultimi cinque anni (“le nuove povertà”) come riflesso di quella crisi economica che è iniziata nel 2008.
Arco temporale, in cui si è registrato un peggioramento della situazione economica familiare

Non vi è una deprivazione di beni materiali, alcuni dei quali sono stati probabilmente acquisti prima, quanto piuttosto una condizione di grande insicurezza, che si riguarda l’acquisto di cibo (la food insecurity).

Si inizia, così , ad acquistare alimenti a basso costo, di ridotte varietà e quantità o notoriamente dannosi (junk food o “cibo spazzatura”), con un conseguente stato di malnutrizione per eccesso (sovrappeso o obesità) o “per difetto”. In questo secondo caso, si possono avere a quadri non solo di grave denutrizione, ma - e questo riguarda i Paesi sviluppati - anche di carenza di introito di micronutrienti (vitamine e minerali) ovvero quei piccoli “mattoni” che contribuiscono alla costruzione
di un organismo salutare.

E’ la “hidden hunger” o “fame nascosta”, che - nella nostra ricerca - non abbiamo trovato nelle periferie notoriamente più povere della città, ma in zone che potremmo definire insospettabili.
E, così, accanto al dovere di intervenire sul “visibile” per colmare condizioni di disagio e di diseguaglianza, è necessario ricercare anche ciò che non è visibile ad occhio nudo, per poi intervenire, offrendo a tutti le stesse opportunità in modo giusto ed equo.

In un contesto, in cui si intersecano responsabilità sia individuali sia sociali, trovare una soluzione può essere complesso, ma non impossibile, se si vuole fare veramente attenzione ai bisogni di ciascuno.

Contrastare la povertà e le sue conseguenze non riguarda solo l’oggi, ma anche il domani.
Chi ha a cuore il proprio Paese, non può dimenticare che i bambini ne rappresentano la “Primavera” e il “Futuro”.

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